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Regina Gambatesa – Jewelry Designer
Il mistero della bellezza nei gioielli di Regina Gambatesa
Regina Gambatesa nasce a Bari e manifesta sin da piccola una grande fascinazione verso le gemme e i gioielli, che agiscono su di lei l’idea di un mondo della meraviglia. Trascorre la sua adolescenza in Turchia, Libano e Libia, per ritornare poi in Italia e proseguire i suoi studi in Architettura a Napoli, città dove ritrova i suoni, i colori e l’umanità del suo Sud legato ai sentimenti già vissuti in Medioriente. Erano gli anni ’70, anni in cui si affacciavano al mondo dell’architettura e del design i nuovi gruppi e movimenti legati all’architettura radicale e post-moderna e alla cultura del progetto anche nell’ambito dei gioielli.
Percorrendo la via del gioiello, al limite tra la vita e la ricerca, Regina incontra Paolo Trizio della storica famiglia di gioiellieri. Si trasferisce a Bari e dalla fine degli anni ’70 prende avvio la progettazione di alcune sue collezioni a tiratura limitata nell’ambito della gioielleria Enrico Trizio. Nello stesso periodo, cura la collaborazione tra il famoso designer di gioielli Giancarlo Montebello e la gioielleria Enrico Trizio. Nel capoluogo pugliese inizia a frequentare Speciale, uno spazio di esplorazione di un nuovo modo di intendere l’architettura e il design - un’ alternativa rispetto all’impostazione razionalista - frequentato dai suoi più importanti sostenitori del movimento radicale, come ad esempio Alessandro Mendini. In questo periodo vedono la luce le tre icone gioiello che rappresentano la visione creativa di Regina Gambatesa: la Mente planetaria, il ciondolo Reliquia e gli orecchini Ogiva.
Successivamente inizia ad approfondire le dinamiche dell’immaginazione, inizialmente attraverso la pratica di una tecnica di danza libera in cui il corpo diviene segno vivente di una elaborazione interiore. Partecipa, inoltre, a seminari volti all’esperienza e allo studio degli stati modificati di coscienza quali fasi determinanti del processo creativo che le permetteranno in seguito di strutturare un “Laboratorio creativo sull’ornamento” per studenti interessati a modalità di apprendimento legati ad input sensoriali. La sua opera viene raccontata nel libro “Codice sentimentale” del 1998 realizzato insieme alla critica d’arte Francesca Alfano Miglietti. L’anno successivo il marchio Regina Gambatesa trova casa nell’atelier laboratorio di via Roberto da Bari 107, luogo emotivo nel centro della città. Oggi il suo lavoro rappresenta un marchio noto al pubblico che si può trovare all’interno della gioielleria Enrico Trizio 1868 spazio espositivo e creativo dove poter vivere sulla propria pelle il mistero della bellezza secondo una delle più iconiche designer di gioielli contemporanee.
Come rinomata designer di gioielli, Regina Gambatesa ha partecipato alle più importanti mostre del design, tra cui “Il mondo speciale” (Groninger Meseum Groninger), “Il design delle donne” (Museo di arredo contemporaneo, Ravenna), “Mestieri d’Autore” (Palazzo Comunale, Siena), “Riti lontani della casa” (Museo Alchimia,Milano ) “Rebus sic-Contenitori di memoria” (Centro Studi Alessi , Milano), e al Pad Paris 2024. Inoltre i suoi gioielli e ornamenti sono stati pubblicati in vari volume (Mondadori, Electa, Ed.Byblos).
Gioielli come Ornamenti del sentire
Dalla celebrazione del mistero della bellezza nascono gli Ornamenti del Sentire, oggetti rituali che riflettono la filosofia di jewellery design di Regina Gambatesa.
Una progettazione etica come stadio finale di una lunghissima ricerca alle radici dell’immaginazione, giunta oggi a noi nell’identificazione di tre linee di alta gioielleria più alcune serie di gioielli esclusivi. Se nel caos primordiale l’immagine di uno spermatozoo arriva a infondere la rivoluzione del logos, ecco che prende forma il suo anello Serpente ormai segno inconfondibile del marchio Regina Gambatesa declinato nella Collezione Serpente. Il regno naturale è fonte di un’ispirazione prolifica, cristallizata nei gioielli delicati della collezione natura. Quando poi l’autrice si rivolge all’universo e a tutte le sue leggi, ecco che esso si dispiega attraverso gli anelli e le collane della collezione Mandala.
“Il mio lavoro continua a fondere tradizione, creatività e riflessione interiore". Regina Gambatesa
PUBBLICAZIONI
LIBRI
Pizzarelli M., Art Women, Lecce, ADI, 2009
Corbascio D., Leone G., Losappio M., Verde, Bari, Gelsorosso, 2008
Bergesio M. C., Lenti L., Dizionario del gioiello italiano del XIX e XX secolo, Torino, Umberto Allemandi e C., 2005
Radina F., Semerari L., Ornamenta, Bari, Ministero per i beni e le attività culturali, 2004
Gambatesa R., Codice Sentimentale, Milano, Virus e Mutation, 1998
Angiuli E., Bari/Italy, Bari, Biblos, 1994
Burkhard F., Mantica C., Mestieri d’Autore, Siena, Electa
Brunton F., Luppi A., Il Design delle donne, Milano, Arnoldo Mondadori Arte, 1991
Alessi A., Rebus Sic..., Lissone, Arti Grafiche Meroni, 1991
Fizzarotti S., Restany P., Il ritorno dell’arte, Otranto, Editrice Salentina, 1987
Marano U., Mendini A., Restany P., Riti lontani dalla casa, Bari, Edizioni Strippoli Mobili, 1986
Haks F., Il mondo speciale, Gronigen, Groninger Museum, 1982
ARTICOLI
Cella F., Regina Gambatesa, in “Vogue.it”, 26 novembre 2017
Tarcila B., Preziosi e chic. Di scena i gioielli di Regina gambatesa, in “Elle.it”, 3 aprile 2013
Greco G., Architetture orientali, in “Io Donna”, 5 maggio 2012
Tronville C. Regina Gambatesa designer di Gioielli, in “D la Repubblica”, 3 dicembre 2011
Annibaldia G., Delia e le altre ornate da qui all’eternità, in “La gazzetta del Mezzogiorno”, 27 marzo 2004
Delia A., Il Mediterraneo visto dll’arte”, in “La Gazzetta del Mezzogiorno”
Macri G., in “Argento!”, marzo 2000
La Pietra U., in “Artigianato” aprile 1999
Daloiso A., Il design pensa alla casa, in “La Gazzetta del Mezzogiorno”, 13 marzo 1987
A Otranto l’arte mediterranea, in “Quotidiano”, 27 giugno 1987
Il ritorno dell’arte nel Castello di Otranto, in “La Gazzetta del Mezzogiorno”, 30 giugno 1987
Viaggio nell’arte mediterranea, in “Quotidiano”, 5 giugno 1987
Arte di Otranto, in “Quotidiano”, 12 luglio 1987
R.R., Charms e Codes, in “Vogue Gioiello”
Il ritorno dell’arte, in “Flash Art”
Ralli G., Un’aria nuova fra le mura antiche, in “Casa Vogue”
Percorrendo la via del gioiello, al limite tra la vita e la ricerca, Regina incontra Paolo Trizio della storica famiglia di gioiellieri. Si trasferisce a Bari e dalla fine degli anni ’70 prende avvio la progettazione di alcune sue collezioni a tiratura limitata nell’ambito della gioielleria Enrico Trizio. Nello stesso periodo, cura la collaborazione tra il famoso designer di gioielli Giancarlo Montebello e la gioielleria Enrico Trizio. Nel capoluogo pugliese inizia a frequentare Speciale, uno spazio di esplorazione di un nuovo modo di intendere l’architettura e il design - un’ alternativa rispetto all’impostazione razionalista - frequentato dai suoi più importanti sostenitori del movimento radicale, come ad esempio Alessandro Mendini. In questo periodo vedono la luce le tre icone gioiello che rappresentano la visione creativa di Regina Gambatesa: la Mente planetaria, il ciondolo Reliquia e gli orecchini Ogiva.
Successivamente inizia ad approfondire le dinamiche dell’immaginazione, inizialmente attraverso la pratica di una tecnica di danza libera in cui il corpo diviene segno vivente di una elaborazione interiore. Partecipa, inoltre, a seminari volti all’esperienza e allo studio degli stati modificati di coscienza quali fasi determinanti del processo creativo che le permetteranno in seguito di strutturare un “Laboratorio creativo sull’ornamento” per studenti interessati a modalità di apprendimento legati ad input sensoriali. La sua opera viene raccontata nel libro “Codice sentimentale” del 1998 realizzato insieme alla critica d’arte Francesca Alfano Miglietti. L’anno successivo il marchio Regina Gambatesa trova casa nell’atelier laboratorio di via Roberto da Bari 107, luogo emotivo nel centro della città. Oggi il suo lavoro rappresenta un marchio noto al pubblico che si può trovare all’interno della gioielleria Enrico Trizio 1868 spazio espositivo e creativo dove poter vivere sulla propria pelle il mistero della bellezza secondo una delle più iconiche designer di gioielli contemporanee.
Come rinomata designer di gioielli, Regina Gambatesa ha partecipato alle più importanti mostre del design, tra cui “Il mondo speciale” (Groninger Meseum Groninger), “Il design delle donne” (Museo di arredo contemporaneo, Ravenna), “Mestieri d’Autore” (Palazzo Comunale, Siena), “Riti lontani della casa” (Museo Alchimia,Milano ) “Rebus sic-Contenitori di memoria” (Centro Studi Alessi , Milano), e al Pad Paris 2024. Inoltre i suoi gioielli e ornamenti sono stati pubblicati in vari volume (Mondadori, Electa, Ed.Byblos).
Gioielli come Ornamenti del sentire
Dalla celebrazione del mistero della bellezza nascono gli Ornamenti del Sentire, oggetti rituali che riflettono la filosofia di jewellery design di Regina Gambatesa.
Una progettazione etica come stadio finale di una lunghissima ricerca alle radici dell’immaginazione, giunta oggi a noi nell’identificazione di tre linee di alta gioielleria più alcune serie di gioielli esclusivi. Se nel caos primordiale l’immagine di uno spermatozoo arriva a infondere la rivoluzione del logos, ecco che prende forma il suo anello Serpente ormai segno inconfondibile del marchio Regina Gambatesa declinato nella Collezione Serpente. Il regno naturale è fonte di un’ispirazione prolifica, cristallizata nei gioielli delicati della collezione natura. Quando poi l’autrice si rivolge all’universo e a tutte le sue leggi, ecco che esso si dispiega attraverso gli anelli e le collane della collezione Mandala.
“Il mio lavoro continua a fondere tradizione, creatività e riflessione interiore". Regina Gambatesa
PUBBLICAZIONI
LIBRI
Pizzarelli M., Art Women, Lecce, ADI, 2009
Corbascio D., Leone G., Losappio M., Verde, Bari, Gelsorosso, 2008
Bergesio M. C., Lenti L., Dizionario del gioiello italiano del XIX e XX secolo, Torino, Umberto Allemandi e C., 2005
Radina F., Semerari L., Ornamenta, Bari, Ministero per i beni e le attività culturali, 2004
Gambatesa R., Codice Sentimentale, Milano, Virus e Mutation, 1998
Angiuli E., Bari/Italy, Bari, Biblos, 1994
Burkhard F., Mantica C., Mestieri d’Autore, Siena, Electa
Brunton F., Luppi A., Il Design delle donne, Milano, Arnoldo Mondadori Arte, 1991
Alessi A., Rebus Sic..., Lissone, Arti Grafiche Meroni, 1991
Fizzarotti S., Restany P., Il ritorno dell’arte, Otranto, Editrice Salentina, 1987
Marano U., Mendini A., Restany P., Riti lontani dalla casa, Bari, Edizioni Strippoli Mobili, 1986
Haks F., Il mondo speciale, Gronigen, Groninger Museum, 1982
ARTICOLI
Cella F., Regina Gambatesa, in “Vogue.it”, 26 novembre 2017
Tarcila B., Preziosi e chic. Di scena i gioielli di Regina gambatesa, in “Elle.it”, 3 aprile 2013
Greco G., Architetture orientali, in “Io Donna”, 5 maggio 2012
Tronville C. Regina Gambatesa designer di Gioielli, in “D la Repubblica”, 3 dicembre 2011
Annibaldia G., Delia e le altre ornate da qui all’eternità, in “La gazzetta del Mezzogiorno”, 27 marzo 2004
Delia A., Il Mediterraneo visto dll’arte”, in “La Gazzetta del Mezzogiorno”
Macri G., in “Argento!”, marzo 2000
La Pietra U., in “Artigianato” aprile 1999
Daloiso A., Il design pensa alla casa, in “La Gazzetta del Mezzogiorno”, 13 marzo 1987
A Otranto l’arte mediterranea, in “Quotidiano”, 27 giugno 1987
Il ritorno dell’arte nel Castello di Otranto, in “La Gazzetta del Mezzogiorno”, 30 giugno 1987
Viaggio nell’arte mediterranea, in “Quotidiano”, 5 giugno 1987
Arte di Otranto, in “Quotidiano”, 12 luglio 1987
R.R., Charms e Codes, in “Vogue Gioiello”
Il ritorno dell’arte, in “Flash Art”
Ralli G., Un’aria nuova fra le mura antiche, in “Casa Vogue”